Vacca: " C'è da non rovinare la prossima stagione, abbiamo paura"

21.04.2020 16:19 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Vacca: " C'è da non rovinare la prossima stagione, abbiamo paura"

Intervista doppia da parte di Tuttomercatoweb.com ad Antonio Vacca e il DG Dante Scibilia. Queste le dichiarazioni del ragazzo, primo contagiato dal Covid-19 in casa Venezia: "Ho iniziato a sentirmi male dal 13 marzo. Il tampone me lo hanno fatto solo il 26. I sintomi, forti, li ho avuti fino al 20: poi per sei giorni sono stato meglio ma sono risultato comunque positivo. Adesso mi sento bene. Sono entrato nella fase asintomatica da diverso tempo. Il giorno che ho fatto il tampone e sono risultato positivo stavo bene, come ho detto. Nei primi giorni invece ho avuto i sintomi del caso: tosse, febbre, dolore alle ossa. Non mi ero mai sentito così male in vita mia: avevo 38 di febbre ma pensavo di averla molto più alta. Mal di testa, mi scoppiava. E poi ero arrabbiato: non mi veniva fatto il tampone, quando mi è stato fatto stavo bene. Ora sto bene. Sono a casa, chiaramente. Vivo a Mestre, sono con mia moglie e le due bambine. Dal 26, ognuno ha la sua camera. Mi sono isolato io non appena ho avuto l'ufficialità della positività. Se sono guarito? Ho fatto un tampone ieri e uno stamattina, i risultati li avrò a giorni. Quando di preciso non lo so, però. Dopo il primo tampone ho avuto i risultati dopo un po', quindi non saprei. Aspetto...".

Ci spiega cos'è successo prima del tampone? "In quei giorni dove avevo i sintomi, mi sono spaventato. Guardando la televisione, leggendo cosa stava accadendo, stando in casa con dei bambini, strettamente a contatto, ho avuto paura. Sì, ho avuto paura. Poi si è aggiunta la rabbia, se non fosse intervenuto il Venezia non avrei mai fatto forse il tampone. Se l'ho fatto è perché club e dottore si sono adoperati".

Come si può ripartire in breve tempo con quello che sta succedendo?  "Quello che ha espresso ora il direttore è il pensiero mio e di altri ragazzi che ho sentito. Abbiamo paura, il virus è trasmissibile. Andare in giro per l'Italia per giocare con il terrore addosso non mi sembra una cosa giusta da fare. Come dice la società, è giusto non rovinare anche la prossima stagione che verrà. Serve concludere qui il campionato, guardiamo alla salute.

Si sente la mancanza del campo? "Fin quando non sono negativo, non posso prender parte agli allenamenti anche individuali. Serviranno visite mediche più dettagliate prima di farlo. Sono fermo. Il campo e lo spogliatoio mi mancano, sì, ma non ci sto pensando. Le priorità sono altre: col bene che voglio ai miei compagni, spero di rivederli tra qualche mese. Ora conta altro, conta che a casa stiano tutti bene. Riprendere senza la gente sugli spalti sarebbe ulteriormente inutile. Il calcio senza tifosi è poco e niente, è una motivazione in più per fermarsi".