Venezia, terra capace di dare sport, Poggi, Rocchi e Maniero a dimostrarlo

29.04.2020 18:43 di  Mirko Galasso   vedi letture
Venezia, terra capace di dare sport, Poggi, Rocchi e Maniero a dimostrarlo
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Di solito si suol dire che Venezia non è terra per lo sport e magari potrà essere anche stato vero negli ultimi tempi, ma la città ha avuto comunque l'occasione per dare i natali a sportivi che hanno saputo incidere in tutta Italia. Nella storia recente del calcio lagunare due calciatori si sono contraddistinti per le proprie doti offensive sia come finalizzatori che come uomini squadra: parliamo di Tommaso Rocchi e Paolo Poggi. In più c'è Filippo Maniero, che è di Padova, non di Venezia, ma che, con le sue gesta in arancioneroverde, è diventato quasi un veneziano acquisito.

Tommaso Rocchi nasce a Venezia nel 1977, squadra in cui milita durante le giovanili tra il 1986 e il 1993. Una fase che si concluse presto con la chiamata della Juventus, che lo volle nella sua Primavera (con cui vinse uno scudetto e una Coppa Italia giovanile) e poi, nel 1995-96, in prima squadra. Non trovando spazio tra i bianconeri, nelle stagioni successive Rocchi finisce in prestito ad alcune squadre minori in Serie C e B, debuttando infine in Serie A con l’Empoli nel 2001. Il suo talento lo legherà alla Lazio, con cui ha giocato ben 9 stagioni totalizzando 82 reti in 244 incontri. Attaccante completo, Rocchi creava notevoli problemi alle difese avversarie per mobilità, tenuta fisica e finalizzazione. Con i biancocelesti ha vinto, da capitano, la Coppa Italia 2008-09 e la Supercoppa italiana la stagione successiva.

Nasce invece da tutt'altra parte, a Legnaro (Padova) nel 1972, Filippo Maniero. Gioca nelle giovanili della Legnarese e del Padova. Nel 1990 l’esordio in Serie A nelle fila dell’Atalanta; gioca in seguito con l’Ascoli dove mette a segno le prime reti nel massimo campionato. Nel 1992 fa il suo ritorno al Padova con cui disputa 3 stagioni contribuendo alla storica promozione in Serie A nel ‘94. Nel 1997 disputa 6 incontri con il Parma in Champions League dopo una stagione alla Sampdoria e una al Verona. Viene dunque adocchiato dal Milan che decide di acquistarlo per poi cederlo al Venezia nell’estate del 1998: diventa il vero e proprio trascinatore della squadra lagunare con le sue 54 reti in 116 presenze anche grazie all’intesa con Alvaro Recoba. Indimenticabile e a testimoniare il suo talento di finalizzatore d’area quella doppietta all’Empoli il 6 gennaio 1999 su assist dell’uruguaiano: valse un pareggio del tutto inaspettato con una girata di tacco che, oggi, definiremmo “alla Ibrahimovic”!

Paolo Poggi nasce a Venezia nel 1971. Gioca per le giovanili della sua città natale e, poi, in squadra maggiore tra il 1989 e il 1992 segnando 15 reti in serie C1 e B. Tra il 1992 e il 1994 milita nel Torino dove firma alcune reti di grande importanza come quelle decisive per la vittoria della Coppa Italia 1992-3. Dal 1994 al 2000 è titolare in un’Udinese – 50 le reti con i bianconeri – che vede forse il suo ciclo più significativo: contribuisce alla promozione dei friulani in Serie A e fa parte di uno dei migliori tridenti del campionato, con Bierhoff e Amoroso. Disputa la Coppa Uefa nel 1997-8 e, nella stessa stagione, raggiunge uno storico terzo posto in Serie A. Attaccante modernissimo, faceva della propria mobilità la sua arma principale: iconica in questo senso la sua rete segnata con la maglia del Piacenza contro la Fiorentina nel 2001 a soli 8 secondi dal fischio d’inizio (un record ancora imbattuto nella massima serie). Con il suo Venezia ha poi giocato altre 6 stagioni tra il 2002 e il 2009 mettendo a segno altre 29 reti.