Vecchi sì, Vecchi no: Tacopina è giusto che rifletta sull'allenatore

25.09.2018 11:22 di  Stefano Pontoni   vedi letture
Vecchi sì, Vecchi no: Tacopina è giusto che rifletta sull'allenatore

Un inizio di stagione tutt'altro che esaltante. Il Venezia fino ad oggi ha deluso le aspettative dei tifosi e soprattutto della società. L'ambizione era quella di poter lottare fin da subito per i primi posti, di provare ad inseguire quel sogno chiamato promozione che qualche mese fa è stato sfiorato. 

Invece nulla, tre sconfitte in quattro partite ma soprattutto la sensazione che il gap con chi sta davanti è ampio. Gap mentale e tecnico che deve essere al più presto colmato se si vuole provare a rimediare a questo inizio. 

Di chi è la colpa? Certo, anche la società è responsabile. Quello di Perinetti è stato un addio doloroso, come lo sono stati quelli di Audero e Stulac, giocatori di grande valore non bene rimpiazzati. Di errori ai piani alti ne sono stati fatti ed è giusto sottolinearli se si vuole crescere. 

C'è poi l'allenatore. Vecchi ancora ad oggi non è riuscito a dare una chiara identità alla squadra. Il Venezia pare lottare di meno, avere poca fame se paragonato alla versione della passata stagione. E' vero, Inzaghi è il passato e non si può vivere di ricordi ma Vecchi purtroppo non è stato capace di far dimenticare l'illustre predecessore. Questione tattica, non solo mentale, perché la difesa fa acqua e sono troppi i gol presi. Ugualmente il gioco spesso latita e il solo Di Mariano non può bastare. La piazza ora chiede già la sua testa, normale quando i risultati non arrivano e quando si crea quel giusto feeling. Tacopina intanto riflette, concede ancora un po'di tempo al nuovo allenatore per dimostrare di essere l'uomo giusto al posto giusto ma allo stesso tempo sonda altre piste, cerca un'alternativa. 

E' il gioco delle parti, è il calcio. Lo sa anche Vecchi: o i risultati arrivano o la sua panchina salta.