Rabbia ed orgoglio per questo VeneziaMestre

18.02.2023 00:53 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Rabbia ed orgoglio per questo VeneziaMestre

È stata una grande partita. È stato un sontuoso VeneziaMestre. È l’Unione di Paolo Vanoli e del suo staff, la squadra che volevamo vedere da parecchio tempo, un’undici compatto, armonioso, a tratti brillante e fottutamente, costantemente, dentro al match. Anche quando la sfortuna, il destino o semplicemente un team arbitrale da ufficio inchieste ti portano al limite dell’esaurimento nervoso, gli arancioneroverdi non perdono la testa, anzi, ribattono colpo su colpo aumentando le vibrazioni di una gara che avrebbe meritato un unico risultato, il nostro trionfo. E sarebbero stati tre punti netti, naturali ed inequivocabili, figli di una prestazione di squadra e da squadra di livello, con un marchio di fabbrica finalmente distinguibile, capace di variare il tema tattico dalla geometria nel mezzo gestita dai sapienti piedi di Jajalo all’ariositá dell’ampiezza sulle fasce sempre larghissime e servite con la giusta precisione. Ma è la voglia di lottare, di reagire al sopruso delle comiche del var, la caparbietà nel volersi riprendere in mano la sfida dopo la pagliacciata del doppio rigore subito, a regalarci quella sensazione di aver ritrovato il nostro VeneziaMestre. Bellissima la rete del vantaggio con uno sviluppo di Zanettiana memoria che esalta la semplicità e la bellezza di una triangolazione, l’importanza di aggredire lo spazio, la concretezza nel fare la cosa giusta al momento giusto. È un Unione elegante nel modo di stare in campo, in cui persino Tessman si dimostra giocatore capace di ergersi a gladiatore brillante con quella che è stata probabilmente la sua miglior prestazione per abnegazione e voglia di non accontentarsi della semplice giocata, peccato per il penalty.. ma la vita è sempre amara..si sa. 

Regale anche la performance di uno Svoboda all’esordio come perno centrale della retroguardia, in particolare nell’innovativa versione di riavvio dell’azione con un paio di escursioni palla al piede chiaro sintomo di sicurezza ritrovata. Ai suoi lati ottimo Hristov mentre Carboni alterna splendide chiusure ad amnesie rivedibili. 

E se si creano così tante occasioni nonostante una coppia d’attacco in una versione non brillantissima c’è da esser fiduciosi, in particolare per la voglia che comunque Pierini e Pojan hanno gettato in campo in mezzo a parecchi errori di controllo. Son piaciuti questa volta anche gli innesti, con Johnsen che ha dato la sensazione di voler vincere da solo, abbacinante mutamento che si attendeva, oramai, da tempo immemore.

Ma in mezzo a tutto questo mieloso autocompiacimento c’è tutta la rabbia di un popolo e di una curva che si sente lecitamente defraudata di una vittoria sacrosanta, e non solo per gli evidenti episodi avversi, ma per un’intera partita arbitrata a senso unico, con una gestione dei cartellini quasi chirurgica. Ciò nondimeno di fronte avevamo una signora squadra ed intorno uno stadio caldo e complicato. Per cui l’invito e la speranza è che i ragazzi sappiano incanalare questa rabbia e frustrazione che ci unisce un po’ tutti, in quell’orgoglio che li renda consapevoli di essere sulla strada giusta, lavorando questa settimana con ancor più fame per uscire definitivamente da una zona di classifica con cui, forse, non abbiamo più nulla a che fare. Forza ragazzi. Fatelo per questa splendida curva, fatelo per questa città, fatelo per voi stessi. 

Avanti Unione!