3 spunti su Venezia-Fiorentina: torna la vittoria in un Penzo sold-out

Appuntamento settimanale per parlare a ruota libera di 3 argomenti tratti dalla partita del weekend.
21.10.2021 10:31 di  Davide Turco   vedi letture
3 spunti su Venezia-Fiorentina: torna la vittoria in un Penzo sold-out
TuttoVeneziaSport.it
© foto di Image Sport

Tre spunti su Venezia-Fiorentina. 19 anni dopo torniamo a vincere in serie A al Penzo in una cornice di pubblico storica. 

1. CeccaWall - Svoboda: il muro arancioneroverde

Mi spiace per tutte le schedine strappate, per tutti i fantallenatori che speravano in un suo +3 per vincere la giornata, per l’agente che non aspettava altro che un suo goal per chiedere un milioncino in più, ma Vlahovic si è dovuto scontrare con un muro, e fa paura dirlo pensando che i due centrali di difesa erano un ragazzo austriaco pescato non si sa dove e l’ex terzino del Padova.

Ora non vorrei sembrare esagerato, ma di coppie difensive che hanno ingabbiato così bene Vlahovic ne ricordo ben poche.

Ceccaroni ormai è una certezza assoluta e dopo essere stato probabilmente il miglior difensore della B per qualità e continuità di rendimento si sta confermando alla grande anche in serie A. Partita praticamente perfetta, fatta eccezione per una galoppata bonucciana culminata con una palla persa che poteva costare davvero caro se non fosse che di lì passava un certo Michael Svoboda a salvare tutto. 

Ecco Svoboda invece è la sorpresa, ma che tanto sorpresa non è per chi qualche partita l’anno scorso l’ha guardata. Svoboda è un marcatore d’altri tempi, se gli dai un riferimento raramente lo vedrai passare dalla sua parte, e quest’anno pare a suo agio pure nel controllo del pallone. Adesso io non so esattamente come funzioni la questione osservatori, ma io sinceramente comincerei a preoccuparmene. Onestamente è impossibile non vedere le qualità di questo ragazzo.

Insomma, si parlava di un Caldara in grande crescita e alla fine è spuntato Svoboda, fermo restando che Ceccaroni è praticamente intoccabile (e con la fascia al braccio). Penso che a Zanetti non dispiaccia avere “problemi” di questo tipo.

2. RIdgeciano chi ride ultimo

Per settimane lo abbiamo invocato, sognando Schnegg la notte e svegliandoci tutti sudati, e alla fine è arrivato il momento di Haps, il colpo delle due volpi Collauto e Poggi per tamponare l’evidente problema a sinistra. Colpo forse passato un po' in sordina e criticato (da alcuni) un po' troppo presto. Beh, direi che alla fine ne è valsa la pena di attendere un pochino.

Qualità tecnica, esplosività, fisico, letture, sicurezza, voglia. La prestazione di Haps ha tutto. Primo giocatore in Serie A a procurare (da solo) tre ammonizioni a tre giocatori differenti. Mi verrebbe da dire che nel primo tempo ce ne sarebbero stati anche altri, ma lasciamo perdere. Concentriamoci sull’impatto di questo ragazzo col nostro campionato. In una difesa a quattro (abituato a giocare a cinque), in un campionato nuovo e difficile, al rientro da un infortunio, contro Callejon prima e Nico Gonzalez poi, ha sfornato una prestazione mostruosa facendo innamorare immediatamente gli 8000 del Penzo.

Beh signori, se Haps è davvero questo e durerà per tutta la stagione, ho già pronti i biglietti aereo per le vacanze estive in Suriname.

3. PENZO SOLDOUT: sogno o realtà?

Premessa: sono nato nel 2002.

Concedetemi un po' di emozione nello scrivere questo punto.

Uno stadio del genere, tutto rinnovato, completamente pieno, entusiasta, colorato, lo avevo sempre sognato ma mai era stato così bello.

In una curva così piena, unita, rumorosa, in festa, non ci ero ancora mai stato.

Mai avevo visto i distinti così “in partita” e così rumorosi.

E allora passa tutto. Passano i recenti anni di sofferenze continue. Passano le continue polemiche interne alla tifoseria. Passano le polemiche sulle maglie e sulle parole del presidente. Passa addirittura la maledizione della maglia nera e oro. In uno stadio così passa tutto. E ci sentiamo tutti più compatti, tutti più uniti, tutti più vicini a questa squadra. Perché come ha detto Zanetti ormai si è creata un’alchimia speciale tra la squadra e la tifoseria. Perché questi ragazzi non mollano mai e non smettono mai di stupirci. Perché abbiamo in panchina quello che è ormai anche il primo tifoso. Perché questa società ci ha regalato in tre mesi un gioiellino. Il viaggio in vaporetto con Venezia illuminata, i giochi di luce, nessuna barriera. Tutto dannatamente speciale.

Solo restando tutti così uniti possiamo spingere questa squadra verso una salvezza che varrebbe quanto uno scudetto. Solo così possiamo riscoprirci una piazza davvero affamata di calcio.

Dimentichiamoci di tutto e stiamo vicini a questa squadra. Sabato invadiamo Reggio Emilia che c’è un Dionisi che ci aspetta.

p.s. Quando avete tempo, dite tutti una preghierina per i tendini di Magic Johnsen, sperando che dio ce la mandi buona. Forza Dennis!