Venezia, Vanoli: "Il pubblico ci ha trascinato. Lavoriamo per garantirci di arrivare al successo"

14.04.2024 20:03 di  Flavio Zane   vedi letture
Venezia, Vanoli: "Il pubblico ci ha trascinato. Lavoriamo per garantirci di arrivare al successo"

Intervistato in conferenza stampa nel post match della partita vinta contro il Brescia, ha parlato l'allenatore del Venezia, Paolo Vanoli. Di seguito la sua intervista integrale ai microfoni dei giornalisti.

Le occasioni da gol non arrivate contro l'Ascoli sembrano state messe via per oggi:

Ad Ascoli ero molto preoccupato perché venivamo da un risultato difficile dopo un risultato pesante sul campo. Chi fa sport può capirlo. Passare da una 2-0 a perdere 3-2 quando sei in corsa per un obiettivo importante ti porta a dover recuperare i cocci. Per questo dico che ad Ascoli abbiamo fatto una grande partita. Oggi hanno continuato su quello che è successo ad Ascoli mettendoci più qualità, però è soprattutto il pubblico che ci ha trascinato. Gli ringrazio e mi auguro che per tutte le partite in casa ci sia sempre questa atmosfera che spinga questi giocatori perché se lo meritano.

Hai ritrovato un Venezia brillante aggressivo con ritmo e velocità?

Il Brescia è una squadra molto organizzata che veniva da un periodo veramente importante. Era una partita difficile anche considerando questo primo caldo. Il lavoro alla fine esce. Avevo detto che il caldo non doveva essere un alibi perché c'è per tutte e due le squadre. E' un aspetto mentale: chi vuole andare oltre lo fa. Questi ragazzi lo stanno capendo e hanno fatto una grande partita.

La mossa preannunciata ieri è stata quella vincente di Bjarkason?

Ha fatto una grande partita. Grazie al lavoro di tutti siamo arrivati a un punto dove abbiamo tutti a disposizione. Questo mi permette grazie agli interpreti di provare delle soluzioni anche diverse. Biarki a Foggia ha fatto più di una volta quel ruolo lì. Oggi l'ha interpretato benissimo con davanti un giocatore difficile come Dickmann. Ci serviva questa interpretazione sul cambio gioco, ma soprattutto in area perché con giocatori come Christian e Joel (Gytkjaer e Pohjanpalo ndr) non hai profondità e devi mettere un pò più di qualità. Lui l'ha fatto veramente bene, ma anche Zampano e Nunzio (Lella ndr) sono entrati bene. E' bello vedere una squadra con questo spirito mentre ti giochi qualcosa di importante.

Qual è stato il campanello difensivo che ha fatto scattare l'ingresso di Altare?

Jay (Idzes ndr) mi ha fatto arrabbiare quando su calcio d'angolo si è fatto saltare facilmente e perché con quella palla doveva trovare delle soluzioni. Bisogna diventare vincenti. Io do fiducia però voglio tanto. Veramente tanto. Non posso guardare in faccia a niente. E quindi è stato a rischio di sostituzione dopo venti minuti. Bisogna imparare ad essere qualcosa di più. E' un bravissimo giocatore, ha una grandissima mentalità e io sono convinto che ha una strada davanti a lui, ma lo deve ancora dimostrare. In ogni partita deve avere la fame di dimostrarlo. La sostituzione però è stata per un fastidio dopo una botta.

Avete sprecato tantissime occasioni da gol:

Questo è il calcio. A volti sprechi e a volte diventa gol sbagliato, gol subito. Ogni volta che sbagli un gol speri che quel detto non si avveri. Siamo una squadra costruita in una certa maniera e con determinate caratteristiche. Non siamo capaci di addormentare la partita. Se addormentiamo il gioco, ci addormentiamo anche noi. Non abbiamo questa qualità, ma abbiamo quella di continuare a fare quello che abbiamo fatto oggi e di andare sempre a cercare il gol, a volte anche con pazienza. Ma per me anche sul 2-0, con l'occasione avuta da Zampano, per me deve andare dentro. 

Quanto ci lavorate sulle palle inattive che oggi hanno portato a due gol?

Come tutti gli allenatori, sia per quanto riguarda le situazioni difensive che quelle offensive. E' una cosa che mi fa perdere tanto tempo con i collaboratori però a volte ci mettiamo lì e proviamo. Poi ho la fortuna di avere una squadra strutturata e con il fiuto del gol. Infine abbiamo anche dei discreti giocatori che tirano bene. Tutto è indispensabile nel calcio. Oggi hai sbagliato i gol su azione e gli hai fatti da calcio d'angolo. Questo fa parte del calcio. Sono contento perché così gli posso stressare di più (ride ndr).

Quanto cresce la fiducia della tua squadra dopo questo risultato?

Il processo è lì. Mancano cinque partite e dobbiamo solo essere equilibrati. Fino ad adesso abbiamo fatto grandi cose. L'unica pecca in questo percorso è forse che troppo presto abbiamo illuso di essere una squadra costruita per andare in Serie A. Noi abbiamo il nostro sogno e voglio che si parli di questo. Nessuno si aspettava queste posizioni. Nel girone d'andata, abbiamo giocato partita per partita per comprendere il nostro valore. A metà campionato abbiamo capito che avevamo le qualità per rimanere in alto e adesso stiamo capendo come si fa a lottare con quelle due-tre squadre per lottare per il secondo posto. Il presidente ieri ha detto una cosa bella alla squadra. Ha detto che a volte il duro lavoro non ti porta successo però ti prepara al successo. E' una bellissima frase che questa mattina ho ripetuto ai ragazzi. Il duro lavoro ci ha portato fino a qua ma non ti garantisce il successo, però ti garantisce di arrivarci al successo. Questo è quello che stiamo provando. Le parole del presidente sono state perfette. E' la verità. Dobbiamo sempre lottare, buttare il cuore per i nostri tifosi. Adesso ricarichiamo le batterie perchè sabato scendiamo su un campo sintetico su cui non abbiamo mai giocato contro una squadra che non ha niente da perdere che è il Lecco. Varranno chiudere il campionato con dignità. Guardando la classifica sembrerebbe tutto facile, ma noi dobbiamo essere bravi a recuperare, consapevoli che sia il campo che la partita ci deve consentire di fare un altro passo.

Con Niderauer allo stadio sono cinque vittorie su cinque:

Infatti gli abbiamo chiesto di rimare qui fino alla fine e di venire in curva con il Lecco (ride ndr). E' bello vedere il mio presidente in mezzo ai tifosi. E' una grandissima soddisfazione. Sappiamo com'era la situazione quando sono arrivato. Oggi il nostro presidente ci sta dando qualcosa di bello ed è giusto che festeggi.