Scibilia: "Lo stadio il mio rimpianto, sul Bosco dello Sport..."

09.02.2023 16:37 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Scibilia: "Lo stadio il mio rimpianto, sul Bosco dello Sport..."
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Dante Scibilia, ex direttore generale del Venezia, ha parlato ai microfoni del Gazzettino a poche ore dalla sfida tra la sua SPAL e gli arancioneroverdi. Queste alcune delle sue dichiarazioni partendo dai ricordi positivi:
"Ce ne sono tanti, direi i momenti delle vittorie. Tipo il successo ad Este in serie D, quando abbiamo capito che avevamo vinto il campionato e saremmo tornati dopo un solo anno di purgatorio tra i professionisti, dove avevo cominciato da direttore generale con Korablin. E poi la vittoria del campionato che ci ha ridato la Serie B. Ma tutto il percorso è stato bello, il Venezia è stato una scuola di vita".

Rimpianto:

"Lo stadio. Credevo nella necessità di dare al Venezia un futuro economicamente solido. Ogni scelta nel club aveva due principi: il primo era la sostenibilità, creare qualcosa che fosse sostenibile anche da un imprenditore appassionato, senza investire milioni di euro, tanto che abbiamo ridotto le perdite, scendendo sotto i 4 milioni".

Bosco dello Sport:

"Non l'ho visto nei dettagli, ma un progetto del genere dovrebbe coinvolgere la realtà che poi lo deve gestire: uno stadio ha una specificità tale che deve essere adattato ai progetti di crescita e all'idea di business del club che lo usa. Mi pare però che qui non sia così, e non per responsabilità del Comune".

Il bilancio del Venezia chiuso in rosso:

"Credo nel libero mercato, non si può impedire alle società di spendere. E non credo nelle formule per limitare le spese, fatta la regola si trova l'inganno. Servono i controlli per verificare che chi spende abbia la capacità di farlo, ma la libera concorrenza non deve essere drogata da politiche di dumping, mancati pagamenti delle imposte o plusvalenze fittizie".

Mancanza di progetti:

"Si guarda solo all'oggi, invece che a progetti di lungo periodo, che diano continuità, come la valorizzazione dei vivai, azioni che portano risultati, come fanno l'Atalanta, che tutti prendono a modello, l'Empoli o l'Udinese . Questo è il modo per far quadrare i conti. Ora il Venezia perde tanto per scelte che hanno fatto: se non sono corrette, il conto economico non torna, è evidente. Ma non tutte le squadre perdono queste cifre".

Il Taliercio:

"Il centro sportivo è lo strumento con cui si realizza il progetto sportivo. Ma è come fare un museo: prima serve pensare che tipo di cultura ci metto dentro, poi lo costruisco, non il contrario. Se sviluppi il settore giovanile, fai promozione sul territorio con eventi collegati, creando un network che ti consente di arrivare prima sui ragazzi del Veneto, ha un senso. Ma se serve solo a far stare meglio i giocatori della prima squadra, è solo un benefit, non produce reddito, né giocatori".