Un VeneziaMestre a due facce conquista gli ottavi di Coppa

14.12.2021 17:52 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Un VeneziaMestre a due facce conquista gli ottavi di Coppa

Arrivano due perentorie e limpide risposte dalla sfida di questo pomeriggio. Una molto positiva, l’altra discretamente negativa. Iniziamo dalle noti liete. I titolari di questa rosa sono decisamente una squadra di serie a. Il cambio di passo ma soprattutto di mentalità apportati dall’ingresso di Crngoj, Johnsen e Kiyine ha deciso un match che si stava facendo pericoloso e rischiosamente lungo. La consapevolezza maturata dal pari contro la Juventus è affiorata nell’approccio alla gara dei neo entrati, coscienti della propria capacità di sconvolgere l’inerzia del gioco.  Monumentale lo sloveno, sceso sul terreno del Penzo con tutto il vigore già dimostrato contro i bianconeri, autore di una rete meravigliosa e portatore di quella personalità che era ampiamente mancata nei primi 45 minuti. Magic apparso in netta crescita fisica e sorprendentemente concreto nelle fasi decisive della partita. Kiyine a tratti illuminante seppur conceda ancora la sensazione di poter risultar ben più determinante. Preciso ed autorevole Modolo anche in un fumoso primo tempo mentre il compagno di reparto Svoboda è sembrato necessitare di minuti sulle gambe per ritrovare lo smalto migliore. Ma le note positive, oltre alla caparbia e meritata rete dello squalo Forte si fermano un po’ qui. La richiesta di risposte del mister ai giocatori meno utilizzati è andata parzialmente disattesa, con la seconda guardia di questa squadra che si è mostrata decisamente lontana dai livelli dei titolari. Ad eccezione di forse un Sigurdsson che comunque ha cercato di essere un punto di riferimento offensivo, hanno deluso le prestazioni del centrocampo, ma se a Fiordilino al rientro dopo più di due mesi non si può imputare granché, lo stesso non si può dire dell’eterno incompiuto Peretz, troppo avulso e timido nelle giocate, e di Bjarkason in evidente difficoltà atletica contro la buona Ternana di oggi.  Heymans invece è apparso stentare con i compagni di reparto della prima frazione ma è cresciuto alla distanza, trovando anche un bellissimo gol del vantaggio. Mazzocchi è risultato il migliore dell’opaco VeneziaMestre del primo tempo ed ha continuato la crescita trovando nuovi decisivi spazi nella ripresa. Sull’altra fascia Schnegg ha invece rimarcato le già viste carenze tecniche. Unica eccezione alle seconde leve lo statunitense Tessman che con il suo ingresso in campo ha letteralmente sconvolto l’energia dell’Unione, dando ritmo e geometria ad un centrocampo avaro d’idee.

Alla fine si vince, ed è sempre una gran bella sensazione. Su Italia uno si discute della realtà veneziana, si parla di sorpresa ma anche di tanto lavoro dietro. Ed è una grande verità perché la crescita di questa società passa anche per certificazioni di superiorità come quella dimostrata questa sera. Se c’è molto di cui esser fieri, moltissimo per cui essere ottimisti, bisogna anche umilmente chiedere alla società quel piccolo sforzo che questo gennaio potrebbe regalarci maggior serenità per la rincorsa salvezza, alla luce di alcune pedine che non sembrano riuscire a trovare dentro di sé la scintilla giusta per giocare, per ora, a questi livelli. Ma dopo quello che Collauto, Poggi e tutti gli altri hanno costruito in pochi mesi, non ho alcun dubbio che ci proveremo fino alla fine.

Avanti Unione!