Un punto e tanti rimpianti per il VeneziaMestre

31.12.2018 08:09 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Un punto e tanti rimpianti per il VeneziaMestre

Ci sono due cose che rendono quest’ultima sfida dell’anno meno grigia di come farebbe intendere il risultato. La prima è la reazione della squadra, in un periodo così negativo e pesante sia dentro che fuori dal terreno di gioco riuscire a rimettere in piedi una partita che avrebbe potuto riportarci alle porte dell’inferno non era facile, soprattutto dopo aver subito una rete così casuale e probabilmente immeritata in tale momento. La seconda si chiama Mattia Zennaro, semplicemente la luce in una squadra che da inizio stagione brancolava nella penombra, illuminata di rado dalle fiammate di Di Mariano o Vrioni. Il talentino veneziano doc non ha deciso il match, ne sfoggiato la giocata risolutiva, ma ha esibito lampi di pura classe, ha lottato su ogni pallone ed attraverso la semplicità abbinata alla precisione ha acceso la manovra arancioneroverde, a volte ragionando troppo elegantemente persino per i propri compagni, che con il tempo impareranno a conoscerlo, perché la sensazione è che non uscirà facilmente dagli undici titolari.

E’ proprio Zennaro in tandem con Segre, insieme al rientrante Garofalo la novità di giornata. Il tecnico milanese decide così di ridisegnare il centrocampo, vero tallone d’Achille nelle ultime giornate, lasciando a Pinato il compito di inventare alle spalle delle due punte Di Mariano e Vrioni. Il VeneziaMestre parte bene, ritrovando le sovrapposizioni sulle fasce che tanto erano mancate e portando più uomini ad attaccare l’area nemica. I ritmi sono ammirevoli ma alla prima sbandata i padroni di casa vanno sotto e la sfida deraglia verso la sofferenza pura. I veneziani subiscono il colpo e non riescono a ritrovare il giusto equilibrio rischiando in un paio di contropiedi. Mokulu da solo mette più volte in apprensione la retroguardia veneta, apparsa meno puntuale e decisa del solito, impegnata più del dovuto nel controllare un tipo di giocatore che farebbe molto comodo con la casacca arancioverde addosso.

Vrioni prova a scuotere i suoi con una conclusione dalla distanza, mentre il suo compagno di reparto non riesce a trovare la giocata ficcante, faticando non poco ad affrontare difese schierate. Nell’intervallo Zenga cambia tutto, proponendo un attacco pesante con l’ingresso di Litteri ed affiancando Schiavone a Bentivoglio, lasciando negli spogliatoi un Pinato apparso ancora una volta piuttosto spento. Zennaro avanza di posizione, alla ricerca di spazio e responsabilità dietro le punte. È un altro VeneziaMestre. Si attacca in massa e la palla gira con velocità ed intelligenza. I cross non si contano ma adesso c’è del peso al centro dell’area; il trequartista di Cannaregio gioca costantemente di prima facendo sempre le scelte giuste e le occasioni fioccano. Ma è solo attraverso un tiro dal dischetto che l’Unione ritrova la parità, dimostrando una volta di più la poca concretezza del suo reparto avanzato. Litteri esplode per la prima volta sotto la sud mentre i suoi compagni corrono a riprendere il pallone dalla rete, palesando una pregevole voglia di tre punti. Si spinge fino al novantesimo ma nonostante due clamorose occasioni da rete il match non si sblocca e per la compagine lagunare sarà solo pareggio, unico punto in tre partite che avrebbero potuto proiettarci verso le oasi di alta classifica ed invece ci vedono nel pantano di metà graduatoria.

Si conclude così un 2018 ricco di emozioni per i colori arancioneroverdi, un anno in cui si è arrivati ad un passo dalla terza promozione consecutiva, un anno in cui si è dovuto salutare il mister del rilancio e dove si è avviato un nuovo ciclo, che come ogni nuova avventura avrà bisogno di tempo per produrre dei risultati speciali. Un anno in cui sembra si sia avvicinato concretamente il sogno del nuovo stadio; un anno in cui la curva sud ha raggiunto un livello entusiasmante, prima di frammentarsi e dover ricominciare tutto da capo. Un anno in cui il VeneziaMestre è tornato su giornali e tv, riprendendosi il posto che gli spetta nel panorama calcistico nazionale, confermando una volta di più di essere l’unica realtà sportiva delle due città, la sola passione di un popolo che dopo un decennio di angosce ed effimere vittorie ha ritrovato il proprio ardore verso quel tricolore che rappresenta una storia iniziata 101 anni fa, integrata nel 1929 e rinata nel 1987. Questo siamo e questo saremo sempre, gente semplicemente fiera di sentirsi ed essere veneziana e mestrina, proiettata verso un futuro che ci vedrà sempre più uniti e vincenti ma memori di un passato fatto di lotta ed orgoglio. Buon anno nuovo veneziani ed unionisti, felice 2019 al nostro VeneziaMestre! Avanti Unione!