Salernitana cinica, Il VeneziaMestre va al tappeto.

27.12.2020 18:15 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Salernitana cinica, Il VeneziaMestre va al tappeto.

Eh già. Questa è la serie b.

La Salernitana dimostra come si può vincere questo torneo, quali siano le armi fondamentali e necessarie per trionfare in partite come queste. Ma soprattutto, e qui nascono i nostri problemi, come si affronta una squadra come il VeneziaMestre. Un Castori trapattoniano disegna un calcio che può non piacere, ma che sa leggere tempi e partite, imbrigliando un’Unione che per lunghi tratti appariva padrona del gioco. Ma è una vittoria di Pirro per gli arancioneroverdi, che danno la sensazione più di voler apparire alla pari della capolista piuttosto che cercare convintamente di vincere il match. La Salernitana aspetta, sorniona, compatta, concedendo ai padroni di casa uno sterile possesso palla che più volte ci porta vicino alla porta, ma che ha l’unico merito di dimostrare come in questa categoria contino più gli ultimi dieci metri rispetto agli altri novanta.

Dispiace, fa male, ma la realtà è che l’esperienza ha troppo spesso la meglio di fronte alla presunta qualità. Il VeneziaMestre inizia alla grande. La manovra è corale, pulita, a tratti brillante, ma si perde nelle imperfezioni dell’area di rigore, nella fantasia dei suoi uomini più talentuosi. Ai campani non resta che aspettare, consci della propria natura fatta di attesa e ripartenza. Si arroccano, fanno sentire i tacchetti, ed alla prima occasione colpiscono. E non si fa tempo a riordinare le idee che la belva granata sferra il colpo letale, e poco importa se il vaccino sia arrivato prima di un Var che probabilmente avrebbe mantenuto il punteggio sullo 0-1. I ragazzi di Zanetti però dimostrano maturità nel mantenere vivo l’incontro, senza sbandamenti ma mantenendo purtroppo un’inconsistenza offensiva che impedisce di alimentare i sogni di rimonta. Salernitana prima, al momento a più quattro dalla seconda, e non per caso. La truppa di Castori non brilla per qualità del gioco, e insegna agli arancioneroverdi che il cinismo è l’arma indispensabile per vincere questo tipo di partite. Sceglie ed impone un tipo di gioco che ci costringe ad affrontare una difesa schierata, palesando tutte le nostre difficoltà contro questo tipo di avversari. E’ giusta la scelta delle due punte per Zanetti quando chiunque avrebbe pronosticato questa specie di storia, ma Bocalon e Forte vincono troppi pochi duelli per creare apprensione nella retroguardia ospite. Le fasce veneziane spingono a dovere, Mazzocchi e Felicioli premono creandosi infinite possibilità di cross, ma tra imprecisione e miseria creativa i risultati sono irrilevanti. Le statistiche racconteranno 18 tiri a 4 a favore dei nostri beniamini, ma oggettivamente non resta che raccontare di una formazione che non a caso, in casa, fatica troppo a trovare la via della rete quando di fronte si hanno difese cosi attendiste ed organizzate. Troppo decisivo Aramu per questa squadra, troppo vincolanti le sue giocate per aggiungere quel sale indispensabile alla fantasia dell’Unione. E quando il 10 non gira, come quest’oggi, la nostra strategia risulta oltremodo legata ai duelli individuali, eccessivamente sbilanciati contro la capolista momentanea. Ed in un match che si mette così male, la poca personalità degli scandinavi finisce per vanificare ogni tentativo di rimonta, nonostante la disperazione della panchina lagunare.

Passano le giornate, ma questa squadra dimostra di poterci stare tra le big di questo torneo. Bjarkason, Crngoj, Johnsen; giocatori che ancora non hanno espresso il loro potenziale, ma che lasciano ancora una volta la sensazione di poter esplodere da un momento all’altro. E’ questo che ci lascia speranzosi. E’ la convinzione che nonostante i limiti offensivi, questa squadra abbia ancora tanto, tantissimo da far vedere, e ci permette di poter chiudere questa giornata con il sogno di un VeneziaMestre in piena lotta playoff. Ceccaroni-Svoboda è una coppia che ha futuro; la panchina si dimostra di livello, seppur non incisiva come sperato. Un reparto offensivo in difficoltà, ma capace di creare almeno 5-6 palle gol contro la capolista.

Ricordiamoci sempre che questo è un anno di crescita, di transizione. E credo che nonostante la sconfitta, le premesse siano assolutamente degne di speranza..

Avanti Unione!