Notte fonda per il VeneziaMestre

07.03.2020 17:17 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Notte fonda per il VeneziaMestre

Dal Crotone al Crotone. Ad un anno di distanza da quel match che fu il punto più basso della stagione passata arancioneroverde a quello di questo pomeriggio che non ci va di molto lontano. Un VeneziaMestre arrendevole fin dalle prime battute quando gli avversari hanno dimostrato una superiorità tecnica e fisica che probabilmente nessuno si aspettava così evidente. Era una sfida complicatissima, si sapeva. Ma proprio per questo ci si sarebbe dovuto calare nella partita con un briciolo di umiltà, cosa che è mancata totalmente ad una squadra che ha offerto il fianco alle continue incursioni rossoblu. E’ apprezzabile che una squadra abbia consapevolezza della propria identità e fiducia nella propria idea di calcio; ma senza il dovuto rispetto dei propri limiti e coscienza del momento significa consegnarsi agli avversari ed alle inevitabili critiche.

Non vi è stata competizione oggi al Penzo, con gli ospiti che hanno passeggiato sui resti di una squadra che paradossalmente dopo la vittoria di Pisa sembra aver nuovamente perso quell’autostima e quella cattiveria agonistica fondamentale se si vuole lottare per una salvezza. L’ennesima difesa inventata diventa così solo una parziale giustificazione per una fragilità che comprende tutti gli effettivi sul terreno di gioco. Pochissimi i contrasti vinti in un eterno torello alla ricerca del pallone, nascosto tra le gambe dei calabresi. Bastano banali lanci alle spalle dei difensori per far naufragare la retroguardia arancioneroverde, con diagonali spesso sbagliate, duelli fisici a senso unico e con un senso di frustrazione che ci accompagna per tutto l’incontro. Di fronte ad una corazzata si sarebbe dovuto mantenere un undici cortissimo e compatto, invece le distanze si perdono subito nella ricerca di un’ampiezza offensiva che non funziona a causa dei continui errori di palleggio. I tre davanti non riescono ad aiutare la manovra ed il risultato è di un Crotone che gestisce senza difficoltà trovando una rete dopo l’altra.  Una sconfitta tattica di Dionisi, tecnica e mentale per i ragazzi in campo che hanno provato a rimanere attaccati al match, ma in evidente stato confusionale. Una condizione atletica precaria da parte di molti elementi è stata inoltre la goccia definitiva per un vaso che sembra pieno da diverse giornate. Perché se si ottengono pochi punti nelle sfide in cui si gioca un calcio discreto è inevitabile che giornate come quella odierna decretino una classifica sempre più allarmante per il VeneziaMestre. Ma alle critiche che inevitabilmente pioveranno sullo staff tecnico, quest’oggi si accompagnano anche i mugugni di un popolo arancioneroverde che si domanda come mai a gennaio non si sia intervenuto pesantemente sulla linea difensiva, con almeno un elemento di esperienza che appare quanto mai fondamentale per gli equilibri del reparto. Ma tra gli introvabili a Venezia di questi giorni risulta anche una società che dopo il ribaltone al vertice sembra in totale autogestione, in attesa di un miracolo sul campo che si fa via via più distante.

A Pordenone tra nove giorni ci si troverà davanti un’altra squadra in grandissima forma, ed una società che sembra aver chiaro in mente un obiettivo ed un programma che sebbene non preveda enormi sacrifici economici, porta nella passione e nell’entusiasmo i presupposti per un futuro di successo. Chissà che non s’impari qualcosa.

Avanti Unione!