Ma che bello è andare allo stadio... se non fosse per Trenitalia

20.08.2019 08:00 di  Davide Marchiol  Twitter:    vedi letture
Ma che bello è andare allo stadio... se non fosse per Trenitalia

Premessa doverosa, questo pezzo parla poco di calcio e tanto di giramento di quelle zone lì, vista l'assenza del nostro editorialista Manuel Listuzzi mettiamo via la parte tecnica per un attimo e approfittiamone per parlare d'altro. Se volete leggere di calcio in primo piano trovate l'analisi della sfida contro il Parma e la presentazione del neoacquisto Lollo (benvenuto Lorenzo). Qua ho deciso di parlare di un altro argomento stavolta. La trasferta. Sì perchè il Venezia passa, finalmente, il secondo turno di Coppa Italia contro il Catania e affronta il Parma, che chiede di giocare la partita un giorno prima. Per me l'occasione è ghiottissima: posso vedere per la prima volta il Venezia contro una squadra di Serie A e posso rientrare in tempo il giorno dopo per seguire l'Udinese e lavorare per ambedue i siti senza problemi. Perfetto. Ci sono anche i mezzi per arrivare con il mio accompagnatore nella città ducale un po' prima della partita, per vedere magari anche qualcosa che non sia solo il Tardini. Sembra tutto meraviglioso... troppo meraviglioso. Ci pensa ben qualcuno a rovinare tutto.

Che Trenitalia offra un servizio scadente penso che nessuno di coloro che lo usano spesso lo metta in dubbio. Sentirne parlare però è una cosa, viverlo, come si dice sempre, è tutta un'altra esperienza. Parto da Udine e si arriva a Mestre. Nessun problema, tutto ok, viaggio liscio e persino piacevole oserei dire (ovviamente su regionali). Si parte dal Veneto direzione Bologna centrale, dove viene smistato il grosso dei treni della zona. Durante la tratta però misteriosamente il mezzo prima rallenta, poi a Rovigo si ferma più del previsto (con semplice avviso di ritardo dallo speaker) poi si arriva a Ferrara e lì il preludio al caos diventa realtà. Guasto elettrico sulla tratta e tutto bloccato. Cosa sia successo non è dato a sapere, si sa solo che la riparazione ha richiesto circa una ventina d'ore. Sta di fatto che bloccati in quel di Ferrara nè i passeggeri nè le forze dell'ordine sembrano sapere cosa fare. Ci sono 200 persone con quattro poliziotti scarsi a controllare gli animi. Una situazione non proprio normale. Ci dicono di ascoltare gli annunci, che però sono tutti per i Freccia, gli Intercity e Italo, insomma se hai speso ti informano, sennò ti arrangi un po' come capita. Ci fanno salire su un altro treno, dopo dieci minuti contrordine, si scende, è la confusione più totale, sembra di vedere una partita di calcio dove le due squadre si mandano la palla lunga da una parte all'altra senza una logica. Bus sostitutivi. Bene. Ne arrivano due, calca incredibile e pericolosissima per cercare di prenderli, perchè ovviamente alcuni sono lì per semplice turismo, altri devono spostarsi (tipo me) per lavoro. C'era qualcuno a controllare la massa? Figuriamoci. Fortunatamente nessuno finisce schiacciato, anche se c'è stato il rischio concreto. Bene pullman sovraccaricati e solo allora arrivano due poliziotti e addirittura due militari, sono passate due ore e mezza, con più di trenta gradi a scaldare l'ambiente. Qualcuno delle forze dell'ordine urla "binario 3!" via, il resto dell'oceano si sposta. Questo treno funziona e con un bel ritardo di due ore e mezza si parte per Bologna.

Arrivati a Bologna si spererebbe di finire il viaggio in tranquillità, visto che il problema riguarda un'altra tratta. Sì fai pure l'ottimista Davide. Attendiamo il mezzo sulla banchina e il ritardo sul tabellone aumenta di cinque minuti in cinque. Cinque, dieci, quindici, venti... sessanta. Allo scoccare dell'ora il benedetto arriva. Il problema? Stando allo speaker "ritardi nella preparazione del convoglio", come sia possibile anche questo è tutto un mistero. Le possibilità di arrivare alle 18 a Parma sono nulle e il programma prevedeva partenza alle 8 e arrivo alle 14. C'erano quattro ore di margine. Mangiate tutte in un sol boccone di parmigiano reggiano. Arrivati finalmente nella città ducale l'unica soluzione per non perdere metà partita è prendere un taxi. Si corre nella zona a loro riservata... e l'ultimo ci parte in faccia. Qui è sfortuna, compensata dal fatto che pochi minuti dopo ne arriva un altro. Al Tardini a tutto gas (rispettando le regole stradali). Arrivati, si va a ritirare gli accrediti... manca quello del mio accompagnatore. La sensazione di avere la nuvola di Fantozzi sopra la testa è tanta. Telefono all'addetto stampa che risolve il problema, ma sono altri minuti persi e intanto sento un doppio boato, prima  Gervinho e poi Iacoponi. Bene. In ritardo e sotto di due gol. Al 23' finalmente entro e come varco la soglia vedo Aramu insaccare il rigore del 2-1. Almeno non è tutto da buttare e riesco a fare il mio lavoro, oltre che godermi una partita gradevole.

Finito tutto c'è il ritorno. Passato sabato 17 uno potrebbe sperare che la sfortuna sia finita lì. No ci sono ancora un po' di ostacoli da superare. Solita partenza alle 8 e spiccoli. Si arriva alla banchina e vivo un deja vù: cinque, dieci, quindici.... alla fine dopo due ore tutti i passeggeri di tutti i treni della fascia oraria 8-10 salgono su un treno con capolinea Rimini e che passa per Bologna. Altra folla sul povero mezzo che sente dannatamente il peso degli anni. Giustificazione dei ritardi? Problemi con il cambio turni del personale (ho il video). Non ho la forza per restare incredulo e salgo. Si arriva a Bologna, qui ovviamente la coincidenza è strapersa e il prossimo treno per Venezia è dopo due ore abbondanti. Attendiamo pazientemente e si riparte. Si arriva a Mestre e il treno per Udine è già lì. Sembra tutto ok, quindi qualcosa non va... e infatti durante la tratta all'improvviso iniziamo a rallenatare, lo speaker ci dà la motivazione "persone non autorizzate lungo i binari". Bene: guasto, problemi di personale e gente a caso sui binari, ora sono successe veramente tutte e con "solo" altre due ore di ritardo rientro a Udine. Finalmente. Una cosa è certa. Qualcuno anzichè pensare a linee ad alta velocità, progetti monumentali e cocktails potrebbe anche dare una sistematina alle linee ferroviarie, così almeno chi vuole farsi un viaggio non perde il fegato, soprattutto se lo fa di lavoro.

Detto questo, come scritto nel pezzo vero, il Venezia mi è piaciuto e il soggiorno a Parma è stato tutto sommato piacevole, quindi almeno di quello non ci si può lamentare, certo è che andare in trasferta sta diventando sempre più una roulette russa se non usi mezzi personali e questo nell'era della globalizzazione è francamente poco ammissibile...