Il VeneziaMestre esce sconfitto dalla miseria del Granillo

10.04.2023 17:04 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Il VeneziaMestre esce sconfitto dalla miseria del Granillo

Il classico spot del calcio italiano. Una squadra che segna per miracolo divino e propone per il resto del match un catenaccio anni 70 condito da perdite di tempo, palloni lanciati in campo e rinuncia pressoché totale di provare a ferire, l’altra che potrebbe giocare per settimane senza mai dare la benché minima sensazione di poter far gol. La più classica delle partite da zero a zero soporifero e parecchia birra che si tramuta in una sconfitta amara più per la noia che per una classifica che tutto sommato non cambia di molto. L’Unione ci prova anche, la squadra è messa piuttosto bene sul terreno del Granillo ma semplicemente, quando nessuno dei tuoi giocatori riesce ad inventare nulla di nulla nel momento decisivo è inevitabile come un episodio possa decidere la gara. Un episodio che in realtà sarebbero due, il primo l’autorete di un goffo Ceppitelli e la seconda la solita, classica, ineluttabile decisione di un Var che evidentemente può essere declinato come più conviene, questa volta archiviando il concetto del “chiaro ed evidente errore” andando a scovare un tocco di Johnsen che neanche il Cern avrebbe potuto garantire. Eh vabbè. Quest’anno va così, a dir la verità pure lo scorso, per cui in fondo abbiamo gli anticorpi e non ci resta che riflettere sul fatto che in fondo in fondo la differenza di classifica non si è per nulla notata, anzi. Il VeneziaMestre infatti prova con ordine a tenere il campo, il 3-5-2 appare ben assimilato e la squadra dá la sensazione di aver trovato gli equilibri giusti quantomeno per giocarsi il finale di stagione con un minimo di fiducia. I ragazzi infatti sembrano avere gamba e consapevolezza, seppur orfani quest’oggi, come per gran parte della stagione, di quel leader capace di trascinare nei momenti decisivi. Ma quando gli esterni non incidono, se Johnsen torna in versione ectoplasmatica e gli interni di centrocampo non offrono inserimenti in orario, trovare la rete assume i caratteri dell’impresa. Se poi si aggiungono dei cambi che avrebbero preferito una pasquetta in famiglia il gioco è fatto e dalla

Calabria si può portare a casa solamente dell’ottima nduja. Una giornata in meno al capolinea, una classifica definita ed un VeneziaMestre che può contare su una rosa piuttosto ristretta di ragazzi che hanno veramente compreso la drammaticità della situazione. Si giocherà sui centimetri, sugli eventi, sulla sorte. Sarebbe bello che gente come Busio, Cheryshev e Novakovich lo capissero al più presto, perché il tempo ormai è agli sgoccioli, come la pazienza di un popolo Arancioneroverde che meriterebbe uno spirito diverso da chi è stato pagato ed è stipendiato così tanto per dimostrare invece così poco. Ora testa al Palermo, perché se il match di oggi ci ha mostrato qualcosa è che anche le squadre più in alto in classifica, di calcio, ne offrono veramente poco. Tifiamo VeneziaMestre ed oramai siamo ben consci della pochezza tecnica dei nostri beniamini, ma fossimo tifosi reggini proveremmo un minimo di vergogna nell’aver condotto e portato a casa una partita del genere, un emblema di tutto ciò che il calcio non dovrebbe essere, un immagine esplicativa del perché in questo paese non nascono più talenti e fin dalla più tenera età non si fa altro che insegnare come scamparla a suon di trucchetti e palle in tribuna. Contenti voi, contenti tutti. 

Avanti Unione!