Il circo continua

30.05.2019 16:04 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Il circo continua

Il circo continua. Il caos è totale. Se la stagione si è dimostrata avara di emozioni, altrettanto non si può dire di quello che avrebbe dovuto essere l’inizio delle vacanze per la tifoseria arancioneroverde, appesa alle notizie ed alle indiscrezioni che escono dai tribunali da quasi un mese.

Che il calcio italiano fosse malato lo si sapeva da parecchio tempo, tra false plusvalenze, tasse non riscosse, finte fidejussioni, bilanci fantasiosi e passaporti illegali non ci siamo proprio fatti mancare nulla negli ultimi anni. La matassa burocratica e giuridica tra Coni, Lega, Organi di garanzia e Tar è materia da avvocati e pure di un certo livello, per cui è inutile discutere su cosa o chi avrebbe dovuto intervenire prima per districarla.

Ciò che rimane arrivati ai primi di giugno è un campionato totalmente falsato, una commedia che ha svilito tutti gli sforzi, le gioie e le delusioni di questa annata, e la domanda che ci poniamo è una soltanto. E’ stato giusto macinare tutti quei kilometri, sacrificare giornate intere, soffrire, spendere soldi in nome del VeneziaMestre, quando quelli che dovrebbero mandare avanti la baracca non hanno nessun rispetto per la passione dei tifosi? E’ ancora giusto seguire questo calcio quando le sentenze spazzano via ogni sacrificio, ogni sogno e le battaglie tra tifoserie si spostano sempre di più sui social network invece che sul campo di gioco? Ma soprattutto è ancora legittimo chiedere ad un uomo come Tacopina di investire su questo “sport” alla luce di ciò che sta emergendo, dove chi ha più peso politico e supporto numerico della tifoseria può permettersi qualsiasi porcata in nome del risultato?

La sentenza di ieri è l’ennesimo schiaffo a chi credeva, o sperava, fosse solamente un bellissimo gioco. Una passione che da quando siamo piccoli ci accompagna al di là della categoria, del risultato. L’orgoglio di tifare per la propria città e per i propri colori, investendo in un amore che raramente veniva contraccambiato. Come possono questi signori del malaffare chiederci ora di tornare al Penzo a tifare, a trascinare la squadra verso una salvezza forse immeritata, ma conquistata sul campo e fuori con onestà? Come si può pensare di giocare a pallone come se nulla fosse, svalutando la professionalità di giocatori, allenatori e dirigenti?

Di questa carnevalata, di questa buffonata, la mia passione ed il mio tempo non vogliono farne parte, la nostra annata è finita con la magica tripletta di GZ9 ed è questo che mi porterò (meteo permettendo) sotto l’ombrellone quest’estate. Lascio a voi questo Monopoli di sogni.

Avanti Unione!