Gli episodi condannano il VeneziaMestre ad un Natale amaro

22.12.2021 22:51 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Gli episodi condannano il VeneziaMestre ad un Natale amaro

Il girone d’andata si conclude con una sconfitta amara, frustrante, forse non totalmente meritata. Ed in mezzo alla malinconia ed alla tristezza di un periodo globale nero e cupo cerco di trovare tutto ciò che possa riportarmi un piccolo sorriso, dopo un annata sportivamente indimenticabile ma umanamente terribile. E non è così complicato trovare i motivi per intravedere il sereno dietro una coltre di pessimismo e vittimismo. Perché se penso a questo gruppo di ragazzi solamente pochi mesi fa, se rifletto sulle speranze ed i timori di inizio stagione ed ai giudizi degli addetti al lavoro sul nostro VeneziaMestre, non posso far altro che alzare la testa e spingere il petto in fuori. Abbiamo perso, concludendo questo dicembre infernale con pochi punti in cascina e diverse perplessità. Eppure al fischio finale non riesco a fare a meno di applaudire questi ragazzi, la loro crescita spaventosa, la loro maturità, la loro forza mentale. Non posso ignorare la gestione del mister, la sua voglia di girare le partite, la capacità di toccare sempre le corde giuste. Restare nel match, oggi, è stata un’impresa. L’ennesima rete subita nei primissimi minuti se da un lato intensifica la paura che questa squadra non entri in campo con l’atteggiamento giusto, dall’altro certifica il carattere di una rosa che non si sente mai battuta, che non molla mai, ed attraverso il suo gioco prova a ritrovare la strada smarrita. Ma un gol non è un dettaglio, è il calcio, lo scopo del calcio. E serve a poco offrire intensità, ritmo, giocate se poi si regalano marcature e punti a degli avversari già clamorosamente più strutturati di te. Al termine del girone d’andata è il momento di fare i conti con le distrazioni suicide e con la mancanza di pragmatismo, o cattiveria agonistica che dir si voglia, che questa Unione concede troppo spesso. Al giro di boa avremmo dovuto imparare ad interrompere le azioni, a spazzare l’area piccola, a prendersi alcuni falli nei momenti opportuni. Il che ci offre anche la speranza degli ampissimi margini di crescita degli arancioneroverdi, soprattutto dal punto di vista della concretezza. Il girone di ritorno sarà un’altra storia, ci sarà da combattere su ogni pallone, bisognerà saper archiviare a tratti il bel gioco per ottenere quei punti che purtroppo abbiamo perso per strada finora. Ma VeneziaMestre-Lazio è stata una bella partita, una sfida affrontata per lunghissimi minuti alla pari. Una partita decisa da due episodi e da quel gap tecnico che stavolta non siamo riusciti a colmare attraverso l’entusiasmo ed il Penzo. Una gran bella partita ma senza praticamente tiri in porta, e se dal nostro punto di vista è una mezza vittoria aver concesso così poco ai biancazzurri, è altresì reale la mancanza di pericolosità di un’Unione che davanti crea parecchi presupposti ma pochissimi buoni esiti. E di sicuro non si può imputare nulla a Zanetti che nella ripresa ha tentato ogni carta offensiva per rimettere in bolla la sfida. Ed è qui che Collauto ed il suo team dovranno lavorare, per regalare a questa città quelle armi di cui oggi siamo apparsi particolarmente spuntati. Ma quando hai questo ritmo, queste geometrie, questa voglia, non puoi retrocedere. Quando ti ritrovi ad essere una Cenerentola della serie a e fornisci prestazioni come hai fatto in diverse circostanze in questi mesi, quando i contratti dei tuoi migliori giocatori vengono allungati in scioltezza, quando il tuo centro sportivo verrà ampliato con una spesa mai sentita, quando ogni settore di questa società sembra crescere insieme ad un ambiente ed un pubblico sempre più bello, allora vale la pena crederci, vale la pena essere ottimisti. Anche se oggi fa male, fa male soprattutto alla luce di una prestazione di livello dove abbiamo visto un centrocampo lottare alla pari contro dei mostri, Milinkovic su tutti, dove ad un certo punto ci siamo trovati con tre ventunenni a gestire e controllare le trame di una partita complicatissima con carisma ed autorità. L’irrinunciabile Vacca a dettare i ritmi, la grinta di Crngoj ed Ampadu a completare un terzetto equilibrato. La freschezza abbinata a quel colpevole pizzico di superficialità di Kiyine, la capacità di entrare ed uscire dal match di Aramu, la grinta ed il grande gol dello squalo. Ci sono i motivi per essere positivi, eccome. Ci sono anche quelli per cui spaventarsi, come la già citata poca cattiveria e la pochissima sicurezza di un estremo difensore che sa alternare begli interventi a distrazioni colossali. Ma si chiude a 17 punti, avendo battuto Roma, Fiorentina e Bologna, avendo pareggiato con Juve e Toro, a più sei dalla zona retrocessione. Certo, vale ancora quel che vale. Ma questo stadio, questa atmosfera, questo cerchio magico che si allunga fin sopra all’ultima fila delle tribune in un unico abbraccio, sono il regalo più bello di questo Natale. Tanti auguri popolo arancioneroverde, tanti auguri al nostro VeneziaMestre, e grazie per questo 2021 indimenticabile.

Avanti Unione!