Una serata da sogno per il VeneziaMestre

11.11.2023 01:22 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Una serata da sogno per il VeneziaMestre

Ma quanto è bello tifare Unione? Quanto è fantastico stare in mezzo a questa gente, a questo popolo in festa che si riconosce finalmente in una squadra colma di voglia, di grinta, di fame di vittoria! E’ una serata magica per la nostra gente, una di quelle sere in cui ci si riscopre innamorati non solo di un undici che gioca a pallone, ma di un’idea, un sogno, una sensazione di unità che fa battere migliaia di cuori all’unisono, tutti coinvolti da qualcosa che va oltre al terreno di gioco. E’ un fiume in piena quello arancioneroverde che riempie le calli ed i campielli di fierezza veneziana, che straborda fino a dipingere un Penzo di una gioia ed una passione che forse non si erano mai respirati prima. E tutto grazie a dei ragazzi che passo dopo passo iniziano a credere in ciò che il loro allenatore insegna loro da un anno, in quel lavoro che ogni fine settimana porta dei frutti sempre più maturi e gustosi. Sembra proprio che questo VeneziaMestre abbia assimilato e compreso alla perfezione la durissima lezione della stagione scorsa, quelle batoste che facevano vacillare la città stessa, quel pessimismo e quell’aurea talmente negativa da far fatica anche solo ad immaginare un futuro diverso. Ed invece eccoci qui, al secondo posto di una classifica spettacolare, alla terza vittoria di fila in un torneo tanto complicato ed enigmatico. E la si ottiene in una serata complicatissima, davanti a quella che per lunghi tratti è chiaramente apparsa come la migliore compagine vista finora a Sant’elena. Un Catanzaro che infatti è salito in laguna con lo spirito della grande squadra, capace di mostrare un gioco ed un’intensità che molto probabilmente li farà stare in alto fino alla fine. Eppure l’Unione ha interpretato la sfida con il piglio della big, consapevole dei punti di forza e dei limiti degli avversari. Ha saputo stringere i denti, controllare i ritmi altissimi degli ospiti, colpendo con lucidità nei momenti giusti. Nonostante una pressione giallorossa quasi totale, il VeneziaMestre ha espresso alla perfezione la lettura impeccabile di mister Vanoli, concedendo possesso palla e baricentro alto al Catanzaro, ma utilizzando con perfetta sagacia l’inusuale arma del contropiede. E mentre i calabresi macinavano gioco, si riusciva a restare nel match, completamente consapevoli della propria crescita mentale. L’improvviso vantaggio arancioneroverde di un Pojhanpalo di categoria superiore per lucidità, tecnica ed intelligenza calcistica, è stata così la scintilla di una gara che minuto dopo minuto si faceva sempre più avvincente ed equilibrata. Ma i giallorossi hanno saputo palesare la loro forza non barcollando e trovando poco dopo il meritato punto del pareggio. Il progresso unionista passa però proprio per quegli attimi in cui fino a poco tempo fa avremmo vacillato, concedendo il fianco e l’iniziativa agli agguerriti giallorossi. Ed invece è uno Johnsen in versione supermagic a decidere e cambiare l’inerzia della partita, regalando agli oltre ottomila del Penzo una sgroppata memorabile andando ad insaccare una rete di importanza capitale. Nel secondo tempo infatti è evidente il contraccolpo psicologico di un Catanzaro che si rende conto di come ogni sforzo finisca per sbattere in una difesa arancioverde granitica e concentrata, guidata da un capitano totalmente al comando delle operazioni, affiancato dal solito, roccioso, Altare. La manovra lagunare continua ad essere frammentaria e legnosa, ma bastano pochi spunti a spaccare in due la precaria retroguardia ospite, e le occasioni migliori sono tutte tra i piedi veneziani. Il forcing finale, alimentato dall’inferiorità numerica veneziana, non porta a nulla di vitale, e può così esplodere finalmente la torcida unionista.

Si torna così a casa con il morale alle stelle, la voglia di rivedere al più presto questo gruppo di ragazzi straordinari, e con la speranza che in fondo si, questo piccolo grande sogno si possa fare via via più concreto. Ma la cosa più bella è proprio l’abbraccio finale di questo stadio, strapieno di ragazzi e bambini che stanno iniziando a comprendere cosa significhi soffrire e gioire per questi colori. E’ il sorriso di capitan Modolo con il megafono in mano ad incitare e ringraziare la sud a farci credere che a questa impresa, nessuno, mai, potrà mettere un freno. E’ solo l’inizio, questa è la nostra storia. Questa è la nostra città!

Avanti Unione!!!