Il VeneziaMestre tra sogni e rimpianti

23.12.2023 18:13 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Il VeneziaMestre tra sogni e rimpianti

Stringere i denti. Serrare le fila. Crederci. Credere nel lavoro, nei propri mezzi, nelle proprie qualità. E’ il momento della sofferenza, era inevitabile; anche i più ottimisti tra noi lo sapevano, la serie b è questa. C’è bisogno di lottare, di rimanere concentrati, serve un ambiente positivo, ma soprattutto serve consapevolezza. Quella consapevolezza che il VeneziaMestre di queste settimane dimostra a corrente alternata, come se la testa dicesse una cosa,  ma poi le gambe ne facessero un’altra. Sono fasi di una stagione lunga e complicata, sono i momenti in cui c’è da scavare per trovare dentro quelle energie che oggi appaiono così flebili, dove ogni episodio ti gira male ma qualcosa ti fa alzare la testa, guardarti allo specchio, ed ammettere a se stessi che anche se tutto appare tremendamente difficile siamo ancora lì, e non ci siamo per caso. L’Unione è questa, prendere o lasciare. Una squadra con mezzi tecnici importanti, con una fisicità da primissimi posti, con una guida di alto livello, ma con una rosa che per un motivo od un altro inizia ad apparire pericolosamente corta. Ma non è il momento di piangersi addosso, e non è certamente il giorno in cui smettere di avere fiducia in questi ragazzi. Perché alla fine, anche quando le cose vanno male, i ragazzi lottano, aggrediscono, reagiscono. E pazienza se oggi la voglia non è bastata a portare a casa i tre punti, avremo altre opportunità per rendere sempre più concreto questo sogno che ora, forse, inizia a far tremare un pochino le gambe. Perché sognare è quel che ci fa sentire vivi, continuare a guardare quella classifica avendo fiducia in questo gruppo, trascinandolo fuori dalla melma, infondendo quella voglia di rivalsa che la nostra città necessita da tanto tempo. Certo, i problemi ci sono e vanno affrontati. L’Unione brillante ammirata fino a pochi giorni fa sembra smarrita tra le pieghe di un atleticità che inizia a mostrare evidenti lacune; mr Vanoli prova a stravolgere il centrocampo per regalare maggior frizzantezza e fosforo, ma gli arancioneroverdi faticano sui palloni sporchi, sbattono su un avversario ostico ed ordinato che ha la fortuna ed il merito di sfruttare le uniche occasioni concesse, ennesimi regali di una difesa lagunare lontano ricordo della muraglia vista fino all’intervallo di VeneziaMestre-Ascoli. Girano gli interpreti, cambiano i fattori, ma le amnesie restano, e questo è un campionato in cui distrarsi costa carissimo. E’ il turno di Sverko, ma è tutta la catena arretrata a sembrare un po’ ballerina, nonostante il ritorno importantissimo di Altare. L’Unione va sotto ma stavolta non perde le distanze, si riversa in avanti ed a differenza di Cremonese e Sud Tirol crea; almeno tre le grandi occasioni nella prima frazione, sebbene facciano più rumore le potenziali opportunità che per poca lucidità o poco talento finiscono per perdersi. I ragazzi di Vanoli però non perdono la fiducia e scendono in campo nella ripresa con lo spirito giusto.  La perla di Johnsen ed il bolide di Tessman ribaltano il match ed il Penzo ribolle di passione e nuova speranza. Ma è un momento delicato ed il VeneziaMestre non riesce a coglierlo completamente, concedendo agli ospiti lo spazio per riprendere fiducia e campo. Arriva così la rete del pari lariano, ed i fantasmi arancioneroverdi si fanno sempre più reali con il passare del tempo. La squadra è scarica, i cambi non portano quella freschezza necessaria, ed i minuti finali donano ben poche chimere di trionfo. E resta l’amarezza, la frustrazione per una serie di partite che avrebbero potuto essere, ma non sono state. Regna il nervosismo per una vittoria sfuggita proprio quando la si teneva tra le dita, proprio nell’istante in cui l’avversario avrebbe dovuto rimanere al tappeto. Manca ancora poco al termine di un girone d’andata in ogni caso strepitoso, e si avvicina un mercato di gennaio che dovrà dimostrare tutte le ambizioni di una società che dovrà essere perfetta nel trovare l’equilibrio tra un bilancio economico delicato e la voglia di non lasciare nulla di intentato. Evidente come manchi qualcosa dietro, così come un ricambio in mezzo al campo che possa garantire maggior velocità ed idee. E bisogna iniziare pure a pensare qualcosa di diverso davanti, sperando che Pohjanpalo ritorni quell’animale che sappiamo essere, e Pierini decida se vuole essere quel giocatore ficcante e concreto che ci aveva mostrato ad inizio campionato, oppure quello involuto delle ultime sfide. E’ stato un 2023 fantastico per la squadra veneziana e non saranno tre partite tristi a farci dimenticare lo straordinario lavoro fatto sia fuori che dentro al terreno di gioco. Questa squadra ha bisogno di noi adesso, tocca al popolo unionista dimostrare di meritare questo sogno, è la nostra città che deve crederci, e tutti insieme usciremo da quest’aria cupa e negativa, per tornare a sorridere.

Buon Natale amici miei, ed Avanti Unione Sempre!!!