Il VeneziaMestre si riscopre grande!

07.10.2023 21:21 di  Manuel Listuzzi   vedi letture
Il VeneziaMestre si riscopre grande!

Viviamo per questi momenti, quegli attimi in cui ci si guarda intorno, ci si abbraccia, ci si spinge, e ci si sente parte di un unico, inimitabile, fantastico popolo. In fondo è questo il motivo per cui il calcio è e resterà sempre lo sport più emozionante del mondo. Perché sa toccare le note giuste, fa vibrare un intera generazione alla stessa frequenza, per pochi minuti si evade dalla propria vita, dai propri problemi, dalle proprie responsabilità, e si torna bambini, quasi incapaci di esprimere le proprie emozioni, travolti da una gioia irrazionale, scomposta. L’ampio minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’immane tragedia di martedì scorso diventano così il simbolo di una città che sa ritrovarsi compatta, matura, solidale nel momento giusto. L’applauso delle tribune a sancire come abbiamo un incredibile, fottuto bisogno di ritrovarci come comunità, con il leone come simbolo e l’arancioneroverde come sfondo. Eccoci. Ecco quello che la nostra città sa essere, ecco quello che una squadra può rappresentare. Il lavoro di uno staff tecnico, l’attitudine di un gruppo di ragazzi, la voglia di una città di riconquistare il proprio posto. Ora si che avete capito di poterci stare a questi livelli, adesso comprendete al meglio ciò che avevamo intravisto fin dal gennaio scorso. Questo è un progetto che ha un senso, una direzione ed una logica. Certo, lo sappiamo tutti come Parma e Palermo abbiano dalla loro l’esperienza, il talento e l’ambizione per poter dominare questo torneo, ma il VeneziaMestre di questo pomeriggio si è palesato per ciò che ancora può diventare, con margini di crescita limitati esclusivamente da una consapevolezza ancora da cementificare. Un primo tempo guardingo, attento, equilibrato, con un centrocampo finalmente all’altezza nelle due fasi, ed un ingranaggio difensivo che ha concesso poco o nulla ai temibili gialloblu. Ancora una volta è la lettura del match a risultare decisiva, come se la squadra di Vanoli fosse consapevole del momento e della caratura degli avversari. Ma è l’inaspettato avvio di ripresa a decidere le sorti della sfida, con l’Unione capace di mordere con l’inserimento di Busio, per il vantaggio arancioverde. Un Busio che corona così una prestazione eccezionale, fatta della solita tranquillità in palleggio, ma arricchita da una grinta ed un’iniziativa di cui avevamo terribilmente bisogno. La rete del pareggio ospite, invece, poteva apparire come il classico episodio decisivo per svoltare l’inerzia della partita, ma è proprio lì che esce il VeneziaMestre che sognavamo, coriaceo, ordinato, aggressivo, e le due reti sono figlie di una mentalità che mr Vanoli è riuscito a marchiare in un gruppo di ragazzi talentuosi ma a volte poco convinti delle proprie doti. Da lì in poi è show. L’Unione gestisce senza affanni, la retroguardia domina su ogni pallone ed il Parma appare sfiancato dalla precisione tattica dei lagunari. Si subisce la classica rete del magone finale, ma la vittoria è inequivocabile quanto meritata, ed il Penzo ribolle di un entusiasmo che forse non si era mai visto nemmeno ai tempi di Recoba.
E diventa così un fiume arancioneroverde quello che lega le due anime della città. E’ un legame che oramai non potrà mai più essere sciolto. Questa è la nostra forza, questo il nostro futuro. Ed  ho un messaggio per voi, perché no, forse non avete capito. Non ce ne frega nulla di budget, tempi o programmi, noi siamo il VeneziaMestre, noi vogliamo vincere. Non siete qui di passaggio, non è una tappa intermedia della vostra carriera. Qui e ora. Ed ora siete qui, a rappresentare la più grandiosa citta mai creata dall’essere umano, e che sia calcio, basket o tiro al piattello, noi meritiamo il top, se non nei risultati, almeno nella speranza di lottare per raggiungerli. Anche fosse una bugia, un’utopia, un’idiozia, l’arancioneroverde deve e dovrà essere la vostra unica ragione di vita. Perché vincere, o provare a farlo, è la differenza tra un lavoro finanche bello come il calciatore o l’allenatore, e realizzare se stessi come uomini.  Poter dire “si; abbiamo reso felice un intero popolo”, come avete fatto questo pomeriggio. non dovete farlo solo per voi, ma anche per una città che grazie a voi si tira su di morale, si riscopre grande, e fa vedere ai propri figli l’aspetto dell’eccellenza. E non mi frega nulla se arriveremo primi, sesti o centotreesimi, io voglio vedervi lottare come foste imbattibili, perché, alla fine, non perderà mai chi ha l’Unione nel cuore. Solo così non potrete mai dimenticare che siete Venezia, il più grande sogno mai realizzato dall’uomo. Quest’oggi non è stato solo un episodio, una diapositiva, un bel ricordo. Oggi avete dimostrato che dipende solo da voi, e quando avete uno stadio del genere a soffiare sulle vostre vele, non c’è e non ci sarà mai nulla che potrà fermarci. Ci avete aiutato a ricostruire una curva, avete modellato la nostra tifoseria, ci avete motivato a riunirci per ritrovare tra noi quell’orgoglio di sentirsi ed essere veneziani. Ora credeteci, credete insieme a noi.

Avanti Unione!